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IL 67% DEGLI ITALIANI CHIEDE UN GOVERNO

di MASSIMO RAZZI, La Repubblica, 12 febbraio 2013

Il 67 per cento degli italiani vuole un governo adesso. L’opzione più accreditata (52%) è un esecutivo guidato da Bersani e appoggiato dall’M5S. Solo il 28% ritiene più opportuno il ritorno immediato alle urne, il 5% non ha un’opinione in merito. Da notare che elettori del centrosinistra, grillini e montiani convergono sulla necessità di avere presto un esecutivo mentre quelli del centrodestra preferiscono nuove elezioni. E’ quanto emerge da un sondaggio realizzato da Ipr Marketing per Repubblica.it. Leggi il resto di questa voce

L’ITALIA PRIMA DI TUTTO? NO! PRIMA DI TUTTO GRILLO FOR PRESIDENT

grilloforpresident[ di David Arboit ]

Che l’Italia abbia bisogno di un governo subito, immediatamente, lo capisce anche un bambino, non bisogna essere politici navigati per capirlo. Siamo nel bel mezzo di una crisi economica mondiale che dura dal 2008 e della quale nessuno (salvo i soliti partigiani sciocchi del liberismo) osa prevedere la fine. Il Paese ha bisogno subito di riforme. In questa situazione, date queste circostanze, è una necessità ineludibile, una questione di vita o di morte (economica) avere un governo che diriga la nave, perché è da irresponsabili lasciare l’Italia nell’incertezza, alla deriva. Mai come in questo momento, quindi, si tratta di riprendere un principio di responsabilità che noi del PD abbiamo già affermato con le parole e con i fatti: “L’Italia prima di tutto”. Leggi il resto di questa voce

GOVERNO DEL PRESIDENTE? PRESIDENTE NO GRAZIE!

di David Arboit
Veltroni, Fioroni, Gentiloni, Napolitano, Il Sole 24 ore e il Corriere della Sera vogliono un Monti bis o qualcosa di simile, cioè un Monti bis in incognito, travestito, come per esempio il cosiddetto “governo del Presidente”. Un governo del Presidente potrebbe essere una scelta politicamente sensata se e solo se avesse il compito di varare una legge elettorale che rendesse governabile il Paese. Dopodiché si deve necessariamente tornare a votare, perché l’Italia ha un bisogno assoluto di decisioni chiare e limpide, di una direzione precisa e sicura verso cui muoversi, di politiche ben orientate, e non importa che l’orientamento sia di destra o di sinistra, purché ci sia. Leggi il resto di questa voce

Enews 364 DI MATTEO RENZI

Matteo Renzi

Matteo Renzi

[ di Matteo Renzi ]

dal sito http://www.matteorenzi.it/

Torno alla newsletter dopo qualche settimana. E mi scuso del prolungato silenzio. Non volevo invadere la vostra casella di posta elettronica come fanno tutti in campagna elettorale: il nostro filo diretto va avanti in molti casi da anni, non è uno spot per prendere due voti. E dopo – alla luce dei risultati – ho cercato con cura di non finire nel tritacarne delle dichiarazioni e dei pastoni studiati con cura dagli addetti ai lavori.

A forza di stare zitto, però, mi attribuiscono di tutto. Intrighi, progetti, desideri. In attesa che qualcuno scriva della mia candidatura al prossimo conclave, allora, torno alle Enews, per dire ciò che penso davvero, con l’impegno di ripartire con cadenza fissa. Ma prima di parlare delle beghe di casa nostra, permettetemi di dire l’emozione di queste ore a proposito di ciò che è accaduto in Vaticano. Ho chiesto ai miei figli di accendere la tv insieme e abbiamo guardato le immagini del vecchio Papa che lascia, che se ne va, che saluta prima delle dimissioni. Non avrei mai immaginato di assistere alla scena di un Papa che dice basta. Che lui non è più in grado di farcela. Che giura obbedienza al suo successore. Che si ritira in clausura, a pregare. Lasciando il trono, il soglio pontificio. Ci sarà tempo per riflettere su cosa significhi questo evento per la Chiesa, se non per il mondo. Intanto, però, voglio condividere con gli amici delle Enews un sentimento che frulla insieme emozione, rispetto, inquietudine. Le elezioni. Niente giri di parole: il centrosinistra le ha perse. La vittoria numerica alla Camera non è sufficiente e lo sappiamo. E non si dica: “Ah, gli italiani si sono fatti abbindolare, non ci hanno capito” come ha detto qualche solone dei nostri in tv nelle ore della débâcle. Gli italiani capiscono benissimo i politici: casomai non sempre accade il contrario. Leggi il resto di questa voce

IN ATTESA DEL VOTO: PENSIERI AMARI IN LIBERTA’

Guido Morano

Guido Morano

[ di Guido Morano]

Sono ore di attesa preoccupata e ansiosa, con una punta, e anche di più,  di amarezza.

La vista di Pzza san Giovanni affollatissima al comizio show, di Grillo mi ha riempito, devo dirlo, di tristezza.

Il perché è semplice: quella è la piazza del Primo Maggio, delle bandiere rosse, di tanti scioperi di lavoratori, di Berlinguer, di Lama, palcoscenico partecipativo per le lotte di “classe” di un tempo che, riviste attraverso le immagini televisive di ieri sera, sembrano lontane più di un secolo. Leggi il resto di questa voce

SUL VOTO DI DOMENICA LE INCOGNITE DELL’EXPLOIT DEL M5S E DELLA TENUTA DI MONTI

Roberto D’Alimonte, Il Sole 24 ore, 22 febbraio 2012

Il prossimo governo del Paese dipenderà dal voto del Senato. Questo è vero sia che alla Camera vinca Berlusconi sia che vinca Bersani, come sembra molto probabile viste le tendenze che avevamo sotto gli occhi fino a qualche giorno fa. In questo ramo del Parlamento può succedere di tutto. Nel 2006 la Casa delle Libertà di Berlusconi arrivò prima in 7 regioni su 17 e questo bastò per dare al Cavaliere 155 seggi contro i 154 dell’Unione di Prodi. Andò così perché la Cdl vinse in molte regioni “pesanti”: Lombardia, Piemonte, Veneto, Lazio, Puglia e Sicilia (oltre a Friuli-Venezia Giulia). Leggi il resto di questa voce

LETTERA DI BERSANI AGLI ELETTORI DELLE PRIMARIE ITALIA BENE COMUNE

 

Cara elettrice, Caro elettore, 
Con le primarie abbiamo bucato il muro del silenzio che per anni aveva circondato le nostre iniziative. Ma il metodo dell’apertura e della partecipazione è stato lo stesso che il Partito Democratico ha utilizzato per preparare nel tempo i documenti programmatici che oggi ci consentono di proporci con consapevolezza e fondatezza alla guida del Paese. Lo stesso che ci ha consentito di vincere le elezioni amministrative e di prendere la guida delle grandi città, nel Mezzogiorno, come in tutto il Nord. Lo stesso che ci ha consentito di contribuire in modo determinante alla caduta di Berlusconi. 

Per il bene del Paese abbiamo sostenuto un governo di transizione. Lo abbiamo fatto lealmente e con trasparenza, anche se non tutto ciò che è stato fatto ci è piaciuto. Sappiamo bene, perché noi democratici viviamo in mezzo alla realtà comune dei nostri concittadini, quale sia oggi la sofferenza, il disagio, la sfiducia. Conosciamo la realtà e non la nascondiamo dietro rappresentazioni di comodo. Ma conosciamo anche le energie positive che l’Italia può mobilitare per una riscossa. 

Ora dunque bisogna andare oltre l’esperienza del governo di transizione, ci vogliono più lavoro, più equità, più giustizia sociale. Senza raccontare favole o promettere miracoli, sappiamo che tutti insieme possiamo costruire tempi migliori. Ci vorranno riforme per mettere pulizia nella vita pubblica, per fare crescere l’occupazione, per garantire i servizi rafforzandoli per le persone e le famiglie più deboli ed esposte. 

Per ottenere questi risultati il Paese ha bisogno di un governo stabile. Il cammino per la ricostruzione del Paese sarà lungo. Solo il Pd e il centrosinistra oggi sono in grado di offrire questa prospettiva e di caricarsi di questa responsabilità. 

Per questa ragione c’è bisogno di una mobilitazione straordinaria. Voi avete già partecipato alla costruzione di un nuovo modo di fare politica, attraverso il voto alle primarie. Ora potete essere decisivi con il vostro impegno a sostenere il Partito Democratico alle elezioni politiche. 

Il 24 e 25 febbraio ci sarà la sfida alla quale ci stiamo preparando da tempo. La tua iniziativa personale sarà il valore aggiunto che potremo portare nei giorni finali della campagna elettorale. 

Pier Luigi Bersani