Matteo Renzi
Fonte: pdf in rassegna stampa della Camera
Il consenso: penso di essere un corpo estraneo al gruppo dirigente Pd, solo così posso prendere voti anche fuori. Le primarie: il partito non si muove, è fermo, in terra. Io spero che le prossime primarie siano davvero aperte. La speranza: non si vince con il programma, ma con la speranza. Non è mancata la tecnologia, è mancata la passione
Sulla scrivania del suo ufficio a Palazzo Vecchio, accanto alla stanza di Leone X, Matteo Renzi gioca con i pennarelli e sfoglia le foto dei cardinali in conclave. È reduce da una discussione in famiglia sul nuovo papa, il sindaco di Firenze, cattolico praticante, lo vorrebbe aperto sulle questioni etiche, un papa “rottamatore”. Ma in politica depone la sua antica bandiera: «Rottamazione non comunica speranza. Ora è il momento di dire un’altra parola: lavoro. È meno sexy, ma incrocia la vita degli italiani. Insieme a una radicale riforma della politica ». Renzi si butta a sinistra, in vista della futura corsa elettorale. Che il sindaco vede sempre più vicina.
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