Il punto di vista. “DDL Zan. L’occasione perduta”

[ di Cesare Di Lieto ]

Il DDL Zan va in soffitta; non si sa per quanto tempo ma con il voto di ieri è stato accantonato per un bel po’.
Non è mia intenzione qui discutere sul contenuto del DDL e neanche se fossero opportune o meno delle modifiche allo stesso come richiesto da alcune parti politiche e comunità LGBT (anche dentro il centro sinistra). Una cosa però è sacrosanta: garantire i diritti ad un’intera categoria di persone. Il popolo del centro-sinistra lo sa e ieri ha manifestato in piazza per ricordarlo a tutti.

La vita parlamentare del DDL ha avuto un corso lungo e molto mediatico (probabile questo ultimo aspetto è stato determinante ad affossarlo). La scorsa estate il DDL era stato votato (voto palese) a maggioranza con un solo voto di margine. La maggioranza dei parlamentari favorevoli al testo era risicatissima. (figuriamoci a voto segreto dove le coscienze dei parlamentari e le strategie dei singoli possono prevalere sull’indicazione del partito).
Tutti sapevano che con questi equilibri non fosse possibile approvare alcuna legge.
La settimana scorsa, il nostro e mio segretario Letta riconoscendo questo blocco ha fatto un’apertura in televisione, dando mandato allo stesso Zan di fare da mediatore.
Cosa sia successo poi di questa mediazione non è dato sapere. È iniziato il tavolo della trattativa tra le forze politiche, qualcuno si è messo di traverso? Non lo sappiamo.
Il dato di fatto che il 27 ottobre scorso, con voto segreto, il DDL è stato bocciato.
A questo punto non serve sapere chi abbia affossato il DDL; a voto segreto, nessuno può dire con esattezza come abbiano votato i parlamentari. Vedendo i numeri, i franchi tiratori dovrebbero essere in tutti i gruppi parlamentari, chi più chi meno. Ma questi dettagli verranno dimenticati, purtroppo.
Quello che ricorderà il cittadino è che la legge sui diritti della comunità LGBT non è stata portata avanti, non è stata approvata. Che ci vorranno mesi o forse anni per rivederla in parlamento.
Ma chi ha promesso di portare avanti questa sacrosanta battaglia sui diritti? Il PD, prima di tutti (è giusto e sono orgoglioso che l’abbia fatto).
Purtroppo, sarà su di noi che i cittadini (e più di tutti i membri di quella comunità) punteranno il dito. A loro non interessa se la colpa è stata la congiuntura internazionale (sono ironico) oppure l’intrigo del piccolo partito. Il dato di fatto è che chi aveva la “accountability”, la responsabilità morale, di portarla avanti era il PD che purtroppo (non sappiamo il perché) non è riuscita a contrattare. Sarà stata colpa degli altri partiti che hanno infilato la discussione in un vicolo cieco in cui non c’era via di scampo; non sappiamo, la trattativa doveva partire.
Questo episodio è stato un fallimento della politica in generale e della nostra in particolare vista come contrattazione fra le parti; in politica non esistono i duri e puri. Esiste la contrattazione e bisogna capirlo; meglio una legge non perfetta che una mancanza di diritti.

Pubblicato il 29 ottobre 2021 su PUNTI DI VISTA. Aggiungi ai preferiti il collegamento . Lascia un commento.

I commenti sono chiusi.